Metodologia di lavoro


  • All’interno del percorso terapeutico si intende aiutare la paziente ad apprendere e perfezionare la capacità di modificare le risposte comportamentali emotive e cognitive legate ai problemi della vita quotidiana.

    Questa parte del lavoro clinico si pone in sintesi come percorso di acquisizione e sperimentazione di competenze atte alla gestione degli impulsi, alla consapevolezza di sé e dei propri stati emotivi, alla gestione e controllo del craving. Tali strumenti si intendono funzionali ad un miglioramento generale del tenore di vita, ad una percezione maggiormente realistica della propria efficacia, allo sviluppo di abilità di accettazione e di controllo degli impulsi e ad una conseguente graduale riduzione di episodi fallimentari o di ricaduta.

    Lo strumento principale del progetto è il gruppo terapeutico che diventa un laboratorio in cui sperimentare nuovi comportamenti relazionali. Nel qui dell'incontro terapeutico e nell'ora del tempo vissuto insieme c'è la possibilità di riprendere consapevolezza delle proprie modalità relazionali, ritornando nel presente sulla stessa empasse del passato.

    Le pazienti sperimentano la possibilità di stare nel “qui e ora così come si è”, non solo attraverso le parole ma attraverso una visione olistica della persona con l'obiettivo di integrare i diversi livelli dell'esperienza umana (cognitiva, corporea, immaginativa, sensoriale ed emotiva). L'individuo è sempre figura, il gruppo riveste il ruolo di cassa di risonanza delle problematiche individuali e contenitore di ansie e angosce. Il gruppo costituisce un insostituibile fonte di sostegno ambientale e riveste nel contempo una funzione co-terapeutica insostituibile.
  • "Non dico che posso fare tutto. Dico che lo farò lo stesso, nonostante tutto."

    Frida Khalo


Elementi distintivi del metodo


  • Il lavoro con le donne è strutturato intorno ad alcuni punti centrali: l'empowerment; la relazione di auto-aiuto tra donne; l'implementazione della capacità del femminile di prendersi cura di sé.

    A livello clinico nasce la necessità di un approccio sinergico ed olistico che tenga conto della maggior complessità legata alla dipendenza femminile. Le donne riportano maggiormente degli uomini un ricorso all'utilizzo di sostanze come tentativo auto-medicativo in relazione ad ambienti deprivanti, traumi, stress, depressione, alla continua ricerca di un'identità sempre più complessa da trovare e integrare per le giovani donne.

    Ogni paziente ha un proprio Case Manager che costituisce il punto di riferimento all'interno della comunità e per i familiari.

  • Una volta avvenuto l’inserimento, viene avviato il processo di valutazione, al fine di definire il progetto individualizzato, elemento fondamentale per permettere al Case Manager di orientare le proprie azioni verso il raggiungimento degli obiettivi, come pure per verificare il lavoro svolto. Il progetto personalizzato, comprendente obiettivi e tempi del programma terapeutico, viene formulato e condiviso con il servizio inviante al termine della fase di valutazione.